una passeggiata a ricordo delle vittime del nazifascismo nei territori della Val Baganza

Un 25 aprile ricordando l’eccidio di Lama. Da località Chiastre di Ravarano, paese degli scalpellini, effettueremo una passeggiata attorno al Monte Scaletta, ricordando i fatti di Lama. Una giornata per stare insieme sui sentieri Partigiani.

Ci troviamo sotto le pendici del Dente del Gigante, facente parte del gruppo Salti del Diavolo, e qui ammireremo la fantastica geologia del luogo. E poi da Piovolo, antico podere del XII secolo, andremo fino al borgo di Lama, borgo tristemente noto per i fatti del dicembre del 1944. In questo luogo, fra quelle case si era insediata l’intendenza della 12° Brigata Garibaldi, dopo che questa unità era passata dal Bardigiano in Val Baganza verso la fine di agosto. Presso le abitazioni di due mezzadri – i Bernini e i Rossi – i partigiani avevano stabilito il centro di raccolta, di preparazione e di distribuzione dei viveri. In settembre erano affluiti nelle file della brigata anche diversi giovani del luogo, che erano stati inquadrati nel distaccamento “Stromboli Grandesso”. Dopo l’annuncio del proclama Alexander e il rastrellamento autunnale della zona Est Cisa (“Operazione Regenwetter”, 19-26 novembre) si era decisa la temporanea smobilitazione del distaccamento e, mentre gli autoctoni avevano fatto ritorno alle loro case, il comando con un esiguo numero di partigiani residenti in città aveva nuovamente fatto base a Lama. Nella notte fra il 4 e 5 dicembre un reparto formato da circa trenta soldati tedeschi provenienti dalla guarnigione di Cassio Parmense, guidati da una persona del luogo, accerchiò le case di Lama sbucando dal lato del monte sopra l’abitato portando via prigionieri, che poi furono uccisi.

Ricorderemo tali fatti di Lama e, dal Castello di Ravarano, faremo ritorno a Chiastre.  Alla fine dell’escursione c’è la possibilità di fermarsi presso il Risto Bar La Baita per una sosta ristoratrice.

 

Durata

6 ore circa escluse le soste

Distanza

13 Km circa

Dislivello

In salita circa 550 m

Qualche immagine in anteprima

 

Equipaggiamento

Scarponcini con suola scolpita e alti alla caviglia. Zaino, giacca a vento e antipioggia. Felpa, calze di ricambio, crema solare e cappellino. Pranzo al sacco e acqua: almeno 1,5 L a persona.

Grado di difficoltà

Media di tipo E

Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"?
Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.

Segnalazioni particolari

Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…

Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.

In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.

Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.

I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.