Ancor prima dell’epoca medioevale, favorito dalla sua particolare posizione geografica, Carpadasco era un centro di difesa e di controllo per tutte le strade che si intrecciavano nella bassa Val Ceno. Sul finire dell’alto medioevo, nel periodo di dominio Longobardo, periodo in cui furono incentivati i centri religiosi e monastici, venne edificato un monastero sotto il titolo di “priorato di san Giacomo e Cristoforo”. Fu da questo momento che tutta l’area intorno al borgo venne bonificata e adibita a coltivazioni, sfruttando le acque che scendevano dai vicini monti Lei e Dosso. Passò ancora diverso tempo e alla fine del basso medioevo, Carpadasco divenne un feudo di facoltose e potenti famiglie parmensi, inizialmente il feudo fu dotato di un castello sucessivamente distrutto, fu così che la corte assunse la forma attuale intorno al 1600.
A poca distanza da qui, al centro del vecchio borgo in pietra di Contile, a cavallo tra il basso e l’alto medioevo venne edificata invece, su di un punto panoramico che sovrasta le colline sottostanti, la bellissima chiesa di S. Leonardo.
La prima vetta che sovrasta entrambi questi luoghi è il M.Lei, le quali pendici furono un tempo coltivate prima dai monaci e poi dai mezzadri in servizio ai signori di Carpadasco.
Partendo dalla panoramica località di Monte Bello, intraprenderemo il sentiero che porta alla stupenda corte seicentesca di Carpadasco, da qui ci dirigeremo verso l’antico borgo di Contile con la sua chiesa Medioevale e poi attraverso un antico sentiero ci porteremo in vetta al Monte Lei per godere della sua fantastica panoramica. Infine attraverso un percorso ad anello ci sposteremo al Passo della Bandiera e rientreremo quindi al punto di partenza, passando per il sentiero che costeggia più in bassa valle il lago della Lubbia.
Durata
6,5 ore (cammino 5 ore)
Distanza
9,5 Km
Dislivello
In salita circa 450 m
Qualche immagine in anteprima
Equipaggiamento
Calzature alte impermeabili (OBBLIGATORIE), abbigliamento da trekking con giacca protettiva e pantaloni lunghi possibilmente, una maglia in più eventuale mantellina antipioggia nello zaino. Una buona scorta d’acqua (almeno 1 lt). Abbigliamento di ricambio (soprattutto calze!). Crema e occhiali da sole.
Grado di difficoltà
Media di tipo E
Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"? Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.
Segnalazioni particolari
I minori di 18 anni devono essere obbligatoriamente accompagnati da persona garante e responsabile.
Pranzo al sacco a cura dei partecipanti (consigliati thermos con bevande calde).
Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…
Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.
In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.
Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.
I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.