In epoca romana la zona della media val Ceno estesa fino a Bardi era detta pagus Salutaris, distretto cui appartenevano quelli che nella Tabula alimentaria traianea di Velleia sono indicati come saltus praediaque Varisto, ossia i boschi e i fondi di “Varisto” o “Varissio”, antico nome di Varsi. L’importanza del luogo crebbe in età longobarda, grazie alla rete viaria di collegamento tra la pianura Padana e la Toscana; verso l’VIII secolo vi fu edificata la primitiva pieve di San Pietro Apostolo, la cui esistenza è testimoniata da alcune delle 11 rarissime pergamene longobarde di Varsi. Col tempo l’autorità ecclesiastica aumentò notevolmente e il territorio divenne feudo della diocesi di Piacenza, che probabilmente nel X secolo vi edificò l’originario castello Al centro di Varsi. Da qui intraprenderemo la vecchia strada medioevale che portava in direzione del Castello di Golaso, passando per il Lago di Varsi ci porteremo poi nella parte alta del paese attraversando vecchi borghi abbandonati, immersi nella foresta di bosco misto. Ci fermeremo per la sosta nei pressi di località “Piana Moiana”, un pianoro che gode di una splendida vista sul paese di Varsi e su tutta la valle. Rientreremo infine verso il Castello passando per il sentiero che costeggia le famose cascate del Rio Golotta, spesso nominate nelle sue poesie dal celebre poeta della Valceno Francesco Zanetti ed abitate da bellissimi esemplari di salamandra pezzata.
Durata
6,5 ore (cammino 5 ore)
Distanza
8 Km
Dislivello
In salita circa 400 m
Qualche immagine in anteprima
Equipaggiamento
Calzature alte impermeabili (OBBLIGATORIE), abbigliamento da trekking con giacca protettiva e pantaloni lunghi, una maglia pesante in più, eventuale mantellina antipioggia nello zaino. Guanti e cappello invernali. Una buona scorta d’acqua (almeno 1 lt). Abbigliamento di ricambio (soprattutto calze!). Crema e occhiali da sole.
Grado di difficoltà
Media di tipo E
Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"? Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.
Segnalazioni particolari
I minori di 18 anni devono essere obbligatoriamente accompagnati da persona garante e responsabile.
Pranzo al sacco a cura dei partecipanti (consigliati thermos con bevande calde).
Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…
Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.
In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.
Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.
I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.