Terza tappa della “Grande Traversata della Valceno”. Partendo dalla foce del torrente cenedola, che divide la bassa dall’alta valceno sul versante ovest della stessa, ci porteremo sul valico del M.Craviago, che divide il Comune di Varsi (PR) da quello di Bore (PR).
Percorreremo quindi il crinale che divide la Valceno dalla Valcenedola, lasciato l’ultimo tratto collinare, nel giro di brevissimo tempo ci porteremo in fascia montana su praterie di alta quota, tra leggeri saliscendi, attraverseremo in primis la vetta del M.Bellagama, successivamente quella del M.Pratobello, sino ad arrivare alla vetta più alta di questo tragitto il M.Carameto (1320m), considerato uno dei 300 punti panoramici più belli di Italia dall’ Istituto Geografico Militare (IGM).
Da qui infatti potremo godere di una vista a 360 gradi su tutta la Valceno, la val d’Arda e sulla pianura padana, sino ad intravedere gran parte dell’arco alpino.
Sulla vetta del M.Carameto, consumeremo il nostro pranzo per poi ripartire sulle praterie sommitali, inizieremo quindi la discesa che ci porterà attraverso una faggeta secolare al passo del Pellizzione (1021m) in confine tra Parma e Piacenza.
Giunti al passo del Pellizzone avremo un’automobile che porterà 4 autisti al recupero delle proprie vetture lasciate al punto di partenza. Nell’attesa del recupero, gli accompagnati potranno attendere nel bar presente sul passo del Pellizzone.
Durata
7 ore (cammino 5,5 ore)
Distanza
16,5 Km
Dislivello
In salita circa 1300 m
Qualche immagine in anteprima
Equipaggiamento
Calzature alte impermeabili (OBBLIGATORIE), abbigliamento da trekking con giacca protettiva, una magliain più, eventuale mantellina antipioggia nello zaino. Una buona scorta d’acqua (almeno 1 lt). Abbigliamento di ricambio (soprattutto calze!). Crema e occhiali da sole...
Grado di difficoltà
Media di tipo E
Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"? Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.
Segnalazioni particolari
I minori di 18 anni devono essere obbligatoriamente accompagnati da persona garante e responsabile.
Pranzo al sacco a cura dei partecipanti (consigliati thermos con bevande calde).
Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…
Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.
In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.
Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.
I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.