Sesta tappa della “Grande Traversata della Valceno”. Partendo Passo Zovallo punto di arrivo della nostra quinta tappa, ci porteremo sino al Passo del Tomarlo. Dopo pochi km dalla nostra partenza, attraversando una bellissima foresta di faggi troveremo alla quota di 1540 mt il lago nero, ai piedi dell’omonima cima del M. Nero, entreremo quindi nella zona del pino mugo che su questa montagna rappresenta una delle stazioni più importanti dell’appennino. Saliremo poi alla sella tra il M.Nero (1.752 m s.l.m.) ed il M.Bue (1.774 m s.l.m.) denominata la Costazza, da qui saliremo al M.Bue, la quale cima si trova già in territorio ligure nel comune di Santo Stefano d’Aveto (GE), attraversati gli impianti di risalita sulla cima del M.Bue, ci dirigeremo verso la cima più alta di tutto l’appennino Ligure, il M. Maggiorasca (1.800 m s.l.m.).
Inizieremo quindi la nostra discesa verso il passo del Tomarlo, prima però faremo una tappa sul M. Croce Martincano ( 1724 m s.l.m.) per consumare il nostro pranzo al sacco. Inizieremo nuovamente la nostra discesa per portarci sino al passo del Tomarlo, giunti al passo del Tomarlo rientreremo verso il punto di partenza per recuperare le nostre automobili e raggiungere quindi il rifugio le Casermette ai piedi del M. Penna tra il passo del Chiodo ed il Passo dell’Incisa.
Possibilità per cena e pernottamento in Rifugio, per chi decidesse di fermarsi.
Durata
7,5 ore (cammino 6 ore)
Distanza
15 Km
Dislivello
In salita circa 690 m
Qualche immagine in anteprima
Equipaggiamento
Calzature alte impermeabili (OBBLIGATORIE), abbigliamento da trekking con giacca protettiva, una magliain più, eventuale mantellina antipioggia nello zaino. Una buona scorta d’acqua (almeno 1 lt). Abbigliamento di ricambio (soprattutto calze!). Crema e occhiali da sole...
Grado di difficoltà
Media di tipo E
Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"? Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.
Segnalazioni particolari
I minori di 18 anni devono essere obbligatoriamente accompagnati da persona garante e responsabile.
Pranzo al sacco a cura dei partecipanti (consigliati thermos con bevande calde).
Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…
Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.
In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.
Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.
I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.