Settima tappa della “Grande Traversata della Valceno”. Ultima tappa con meta vinale la vetta del M. Penna, l’atmosfera di questo percorso ha del magioco, non per niente, per gli antichi Liguri la foresta del Penna era sacra alla divinità celtica Pen (che veniva identificata nella cima rocciosa del monte). Partendo dal rifugio Casermette del M. Penna ci porteremo dapprima al passo del chiodo attraverso una splendida foresta di abeti, per poi dirigerci verso la caratteristica conca detta Nave(1500 m s.l.m.), da qui intraprenderemo un sentiero che ci porterà sino alla stupenda sorgente del Fiume Ceno. Giunti a questo punto ci indirizzeremo verso il rifugio Faggio dei Tre Comuni, posto ai piedi del M.Trevine (1.651 m s.l.m.). Dal Faggio dei Tre Comuni intraprenderemo un sentiero in mezzo alla foresta di faggi che per secoli la ha fornito alla Repubblica di Genova la materia prima per la fabbricazione dei remi da galea. A Chiavari esiste tuttora Via Remolari, dove un tempo si concentravano le botteghe specializzate nella rifinitura dei remi. Al termine del sentiero in faggeta, arriveremo al passo dell’incisa, da qui saliremo sino alla vetta del M.Penna dove si stagliano contro il cielo la statua bronzea (1937) della Vergine col bambino e l’antenna parafulmini poco raggiungeremo la minuscola cappelletta di pietra. Dopo aver ammirato il paesaggio circostante ci riporteremo al punto di partenza e termineremo il nostro viaggio partito 118 km prima.
Durata
7,5 ore (cammino 6 ore)
Distanza
18 Km
Dislivello
In salita circa 710 m
Qualche immagine in anteprima
Equipaggiamento
Calzature alte impermeabili (OBBLIGATORIE), abbigliamento da trekking con giacca protettiva, una magliain più, eventuale mantellina antipioggia nello zaino. Una buona scorta d’acqua (almeno 1 lt). Abbigliamento di ricambio (soprattutto calze!). Crema e occhiali da sole...
Grado di difficoltà
Media di tipo E
Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"? Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.
Segnalazioni particolari
I minori di 18 anni devono essere obbligatoriamente accompagnati da persona garante e responsabile.
Pranzo al sacco a cura dei partecipanti (consigliati thermos con bevande calde).
Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…
Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.
In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.
Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.
I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.