Seconda parte del Sentiero dei Celti, da Pavia a Bobbio

Alta Val Tidone crocevia di sentieri

3, 2, 1… dalla città alla natura! Siete mai partiti, zaino in spalla, da una città per arrivare a piedi nella natura?
Per capire la bellezza che gusteremo insieme, sbirciate le foto più sotto! 😉

Il nostro cammino ha inizio nell’antica capitale del regno longobardo -Pavia- strepitosa città d’arte: un reticolo perfetto di strade perpendicolari, espressione perfetta delle geometrie nette ed ampie della Pianura Padana. Da qui ci addentreremo in una “terra di mezzo”: un reticolo di bellissime valli ai piedi dell’Appennino.
Superati il Ticino e il grande fiume Po attraverso campagne sempre più verdeggianti, traguardiamo il profilo delle prime colline dell’Oltrepò Pavese, segnate dal ricamo dei vigneti.
I rilievi sono punteggiati dai campanili di splendidi borghi, da sempre punti di passaggio e sosta: Caminata, Nibbiano, Bobbio. Raggiunte le acque cristalline del fiume Trebbia e le arcate secolari del Ponte Gobbo fermeremo i nostri passi, respirando non solo natura ma storia, cultura, arte e sapori, senza farci mancare leggende e curiosità su pietre e ponti del Diavolo.

Questo trekking rappresenta la seconda parte di un percorso che abbiamo suddiviso in quattro parti totali (e 11 tappe) che parte da Milano per arrivare al mare: il Sentiero dei Celti e dei Liguri (sito web:  www.sentierodeicelti.it).

Lunghe camminate giornaliere che, seppur affrontate in tutta tranquillità, sono adatte a buoni camminatori.

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Giorno 1 – Da Pavia all’Oltrepo Pavese
Ore  9.30 – Ritrovo a Pavia, piazza della Vittoria. Attraversiamo la città toccando i principali punti di interesse: il bellissimo Ponte Coperto, la chiesa romanica di San Michele, ecc. Attraversati i vicoli storici e raggiunte le porte del Parco del Ticino, costeggiamo il fiume fino alla confluenza con il Po. Attraversiamo il grande fiume in barca e proseguiamo a sud,  costeggiando per un tratto gli argini e chiuse. Il paesaggio è affascinante ed in continuo mutamento: ecco le prime colline dell’Oltrepo: affrontiamo le prime rampe ed eccoci a tappa!

ore 17.30 –  Circa – Arrivo a tappa. Doccia, cena, cielo stellato e pernottamento (camere triple con bagni in camera).

Difficoltà percorso: “T”  – Turistico. Lunghezza: 25km, dislivello totale in salita: 190m

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Giorno 2 – Dall’Oltrepo alla Val Tidone

Colazione, rifornimento panini e altro. Ci mettiamo in cammino tra le verdi colline dell’Oltrepo Pavese, seguendo il crinale incorniciato dai vigneti e tenendo a vista le cime più alte che ci attendono. Tra borghi silenziosi, campanili svettanti e piccole botteghe, raggiungiamo la Val Tidone. Ecco, laggiù, il borgo di Caminata, crocevia di sentieri e viandanti. Costeggiamo il corso del torrente Tidone e gli ultimi passi ci porteranno in un mulino, nostro punto tappa e luogo in cui ancora si respira la storia di questa piccola valle.

ore 17.00 –  Circa – Arrivo a tappa. Doccia, cena, cielo stellato e pernottamento (camere triple con bagni in camera).

Difficoltà percorso: “E”  – Escursionistico. Lunghezza: 25km, dislivello totale in salita: 600m

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Giorno 3 – Dalla Val Tidone alla Val Trebbia
Colazione, rifornimento panini e altro. Questa splendida tappa ci porta nella Val Trebbia, definita da Hemingway “la valla più bella del mondo”. Prima però percorriamo i panoramici crinali di confine, sospesi tra Emilia e Lombardia, toccando le rocce ofiolitiche più famose dell’Oltrepo: Pietra Corva, Pan Perduto e Sassi Neri.
Ci attende un borgo unico e prezioso, Bobbio, che ancora conserva il sapore medioevale e il ricordo dei fasti di un tempo che fu. Strette viuzze, case in sasso e palazzetti signorili si diramano attorno al suo famoso monastero, già sede di un  importantissimo scriptorium e centro culturale del cosiddetto “monachesimo celtico”. Miti, leggende, storie di uomini che si intrecciano con natura e bellezza.
Ore 16.30 circa: arrivo a Bobbio
Ore 17:30 circa– Ritorno a Pavia con pulmino organizzato

Saluti, baci&abbracci… e alla prossima avventura! 😉

Difficoltà percorso: “E” – Escursionistico. Lunghezza: 23km, dislivello totale in salita: 900m

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Avete mai provato l’avventura di un trekking di 3 giorni? E’ un regalo che vi fate. E’ la possibilità di staccare da tutto per 3 giorni (il cellulare spesso non ha campo), di riconnettervi alle cose semplicemente belle della vita: camminare, respirare l’aria fresca del sentiero, mangiare su un prato, ascoltare il silenzio del bosco, gustare nuovi vini e cibi, gustare la luce del tramonto, parlare in libertà, ridere, scoprire nuovi luoghi e persone… 🙂 

Durata

3 giorni

Qualche immagine in anteprima

Equipaggiamento

Zaino con pranzo al sacco per il primo giorno. Borraccia o bottiglia per almeno 1,5 litri di acqua. Calzature alte meglio se impermeabili (tipo scarponi suola vibram o scarpe da trekking), abbigliamento da trekking da media montagna, mantellina impermeabile (o cerata). 2 cambi di maglietta e biancheria, un salviettone. Consigliati: shampoo, crema solare, cappellino, cerotti anti-vesciche (tipo “Compeed”).

Grado di difficoltà

Media di tipo E

Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"?
Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.

Segnalazioni particolari

Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…
Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.
In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.
Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.
I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.

Emanuele Mazzadi – Guida Ambientale Escursionistica – socio Aigae – iscritto al Registro Italiano delle Guide Ambientali Escursionistiche con il numero ER371 – professione svolta ai sensi della legge 4/2013.