Una camminata tra Emilia e Liguria
Escursione (1,30 da Parma) sulla vetta più alta della vallata, il monte Maggiorasca, partendo da Prato Grande e passando dal monte Bue. Il Maggiorasca, situato tra Santo Stefano e Bedonia, è una stupenda cima ofiolitica che coi suoi 1.799 metri divide due regioni e rappresenta una meta classica dell’escursionismo parmense. Partenza da Prato Grande, con il rifugio-bivacco recentemente ristrutturato e attrezzato con splendidi tavoli e barbecue, e giro ad anello lungo un bellissimo sentiero tra freschiessime faggete. Il Prato Grande è una vastissima torbiera ricchissima di flora alpina derivata dall’ultima glaciazione, con genziane, orchidee, eriofori, gigli martagoni e abeti millenari. Il percorso, ad anello e senza particolari difficoltà, permette, nelle giornate limpide, di ammirare il mar Ligure e le isolette vicino alla costa. Al rientro a Prato Grande ci aspetterà lo Chef ALMA Mario Marini, titolare dell’azienda agrituristica “Il cielo di Strela”, che ci preparerà un favoloso picnic “gourmand”, circondati da pascoli, faggete e bellissime montagne.
L’escursione è all’interno del Sito d’Importanza Comunitaria “Monte Nero, Maggiorasca, La Ciapa liscia” ed è particolarmente interessante per gli aspetti paesaggistici, botanici, geologici e storico-culturali. Rientro alle auto previsto per le ore 16 circa (ma siamo a 20 minuti dalle auto e ci si può fermare quanto si vuole a godere della natura incontaminata e del silenzio dei pascoli di vetta).
Durata
4,5 ore escluse le soste
Distanza
5,5 Km
Dislivello
In salita circa 400 m
Qualche immagine in anteprima
Equipaggiamento
Zaino con una buona scorta d’acqua (almeno 1,5 litri a persona). Calzature alte impermeabili (tipo scarponi suola vibram), abbigliamento da trekking da media montagna, impermeabile, pile e giaccone (di notte a 1800 metri fa freddo!!!), torcia
Grado di difficoltà
Media di tipo E
Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"? Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.
Segnalazioni particolari
Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…
Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.
In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.
Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.
I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.